Le black list della Banca mondiale: verso un sistema globale di sanzioni?

Di Nicola Selvaggi - Fascicolo 1/2017

The paper provides a critical overview of the so called system of “black-listing” and debarments created by the World Bank (and by the other multilateral development Banks) with a view to tackle illicit practices and particularly corruption at a global level.
The first issue regards the nature of the sanctions imposed, which may be deemed as punitive ‘stricto sensu’ and the necessity of providing substantive and procedural guarantees; also taking into account the effectiveness of the system itself.
The analysis shows that this “ius puniendi” of the World Bank is gradually becoming rational and fair.
In fact, besides of many critical issues, significant improvements have been introduced over the last years among others, the possibility to resort to the National or International Courts and rights of defence during the proceeding.

Il presente contributo offre un’ampia panoramica sul contrasto alla corruzione operato dalla Banca mondiale (e dalle altre Banche multilaterali di sviluppo) tramite la creazione di “black lists”.
Nel tentativo di circoscrivere e individuare la natura delle sanzioni applicate dalla Banca mondiale, viene sottolineata anzi tutto la necessità di determinare un possibile orizzonte di garanzie sostanziali e processuali e, nel contempo, l’opportunità di misurare la portata concreta dei risultati raggiunti.
L’analisi del sistema mostra come esso sia il risultato di una evoluzione che, nel sanzionare comportamenti o pratiche corruttive, tenta contemporaneamente di soddisfare esigenze di razionalità e di giustizia.
Assieme a perduranti profili di criticità, infatti, non mancano le prospettive di miglioramento tra le quali la possibilità di ricorrere alle Corti nazionali o internazionali, una maggiore chiarezza nelle attività di indagine ed il diritto all’udienza per la parte.

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